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La Galleria elicoidale dei sette trafori

La Galleria elicoidale dei sette trafori

La galleria elicoidale è un’opera di ingegneria ferroviaria progettata nella seconda metà del XIX secolo dall’ingegnere Ernesto Mangiarotti per contodellasocietàReteMediterraneapersuperare le problematiche di natura tecnica sorte durante la realizzazione della ferrovia Avezzano-Roccasecca, tra Abruzzo e Lazio. Il progetto si prefissò di consentire alle locomotive dell’epoca il difficile attraversamento di un’area caratterizzata da un notevole dislivello e complessa dal punto di vista orografico e altimetrico come quella situata tra il borgo di Pescocanale e Capistrello (AQ), in particolare della stretta gola rovetana, attraversata dal fiume Liri. Al termine dei lavori, effettuati non senza difficoltà ma perfettamente riusciti, si poté collegare la linea ferroviaria dall’im- bocco della valle Roveto al versante meridionale dei piani Palentini e di conseguenza alla stazione di Avezzano. Venne inaugurata il 20 agosto 1902. L’infrastuttura, tuttora in funzione, è situata nel territorio comunale di Capistrello tra la stazione ferroviaria e le località di Cupone e Pescocanale, entrambe dotate di fermate ferroviarie.

Il sistema dei sette trafori, nessuno dei quali oltrepassa la lunghezza di 1 chilometro e mezzo,

con un andamento elicoidale ad “U” permette di superare un dislivello di 102 metri all’interno dei tunnel. Il raggio minimo di curvatura si attesta sui 300 metri.

La tratta Balsorano-Avezzano, si snoda attraverso le possenti montagne abruzzesi passando sui diversi ponti sul fiume Liri e attraverso numerose gallerie. Ma la più famosa è proprio quella che inizia a Pescocanale ed esce, dopo un dislivello di quasi trecento metri, a Capistrello. Grazie a quest’opera d’arte d’ingegneria, scavata interamente nella roccia, si è riusciti a superare il problema del forte dislivello che affliggeva quel breve tratto in salita. Le gallerie elicoidali, che tanto fanno impazzire gli appassionati di modellismo e di ferrovie su internet, oggi sono una soluzione abbastanza diffusa e in tutto il pianeta se ne contano una trentina. Ma quella di Capistrello, che sembra ereditata direttamente da un luna-park, è stata una delle più antiche nella storia delle ferrovie, se non addirittura la prima. Il vero capolavoro del tunnel, però, consiste nell’illusione del viaggiatore che, del tutto ignaro di questa sofisticata opera ingegneristica, è convinto di aver compiuto un percorso dritto.

Qualche anno fa il comitato “Salviamo la Ferrovia Avezzano Roccasecca” e l’ex giunta comunale di Capistrello si adoperarono per salvare dall’oblìo e dall’abbandono questa tratta di ferrovia che tutto il mondo ci invidia. Nello stesso periodo i due enti lavorarono di concerto anche per avanzare la richiesta di riconoscimento come patrimonio dell’Unesco ed hanno avviato le procedure affinché questo tratto di strada ferrata venga ascritto tra i luoghi da salvaguardare a livello internazionale.

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